-
.
A che munno è munno: "da che mondo è mondo".
Le cose sono sempre state così e così devono an-
dare. Locuzione temporale.. -
.
A ciorta e cazzette"le cattiva sorte di ... " Espressione intraducibile per indicare
la cattiva sorte che continua a accanirsi contro una persona, in genere è una frase che
ognuno rivolge contro se stesso o ai parenti stretti. "Tengo a ciorta e cazzette" cioè,
sono proprio sfigato (è l'equivalente di "facesse na culata e ascesse o sole"vedi ). -
.
A manese "A portata di mano". Locuzione avverbiale.
A ntrasatte "All' improwiso". Locuzione avverbiale.
A spartata- "A parte, separatamente." Locuzione avverbiale.. -
.
A smerzù: "Al rovescio". Locuzione awerbiale. Si usa sia per indicare un capo di
abbigliamento usato al rovescio sia in senso traslato per indicare che le cose vanno male. Sono note espressioni come me faccio a croce ca mmano smerza - "mi faccio
la croce con la mano storta" per dire, appunto, che le cose vano proprio male.. -
.
Chiacchiere e tabbacchere 'e lignammo, 'o bbanco nun ne 'mpegna.
Letteralmente: chiacchiere e tabacchiere di legno non sono prese in pegno dal banco. Il banco in questione era il Monte dei Pegni sorto a Napoli nel 1539 per combattere la piaga dell'usura. Da esso prese vita il Banco di Napoli, fiore all'occhiello di tutta l'economia meridionale, Banco che è durato sino all'anno 2000 quando, a completamento dell'opera iniziata nel 1860 da Cavour e Garibaldi e da casa Savoia, non è stato fagocitato dal piemontese Istituto bancario San Paolo di Torino. La locuzione proclama la necessaria concretezza dei beni offerti in pegno, beni che non possono essere evanescenti come le parole o oggetti non preziosi. Per traslato l'espressione si usa nei confronti di chi vorrebbe offrirci in luogo di serie e conclamate azioni, improbabili e vacue promesse. Campania. -
Gegè..
User deleted
Chi chiagne fotte a chi ride.
Chi piange frega chi ride.. -
.
Acchiapp' a Pepp' acchiappa cioè prendi a Peppe" (Giuseppe) la presenza di due
elisioni conferisce all'espressione una pronuncia regolare. Tale detto è usato per
indicare un fatto, evento particolarmente singolare che deve essere preso al balzo. -
.
Acqua ca nun cammina fa pantane e feta: "l'acqua che non scorre (che rimane
ferma o raccolta per più giorni) si appantana e puzza. " L'espressione si riferisce alle
azioni compiute dalle antiche massaie che usavano conservare l'acqua in bacinelle
per più giorni, il che provocava il cattivo odore. In tempi di lavatrice, questa usanza è
sparita a tempo. L'espressione dell'acqua che non cammina da l'idea di qualcosa di
statico che riferito all'acqua non è paragonabile: la nostra migliore tradizione greca ci
ricorda che "tutto scorre"- panta rei "non è possibile immergersi due volte nella
medesima acqua".
In pratica il proverbio farebbe riferimento a qualcosa di statico, a cose che non si
muovono.. -
Gegè..
User deleted
O Purp s coc rint a l'acqua soj !
Il polipo si cuoce nella sua acqua !. -
.
Ciao Gegè . -
Gegè..
User deleted
Salve sig. Mario !
Che belli i nostri " Detti " ♥. -
.
Dammi del tu Gegè, non c'è problema . -
Gegè..
User deleted
Okok !
Comunque che belli i nostri " Detti " vero? Quello che mia mamma usa quando litiga con qualcuno dice : " O pesc fet ra cap ". -
.
Giusto, sei proprio di Napoli . -
Gegè..
User deleted
Sisi ! Napoli centro e Napoletano dint' o core ! ♥ .